Vorrei parlarvi della mia esperienza di mobbing e premetto che scrivo questo post in preda a rabbia e voglia di vendetta.
Lavoravo da due anni in un ufficio alle dipendenza di una coppia, (marito e moglie) quando il lavoro ha cominciato a diminuire e mi ritrovavo spesso senza nulla da fare.
I due quindi hanno cominciato a considerarmi una spesa inutile,e speravano di potermi licenziare!
Inizialmente mi hanno tolto tutte le mansioni che avevo, affidandomi lavori non di mia competenza e molto spesso ritrovandomi a non saperli svolgere venivo ripresa davanti ai colleghi con frasi tipo: "mio figlio di 5 anni sarebbe in grado di farlo e tu no" oppure "una persona con un intelligenza nella media sarebbe in grado di farlo".Venivo quotidianamente ripresa sotto gli occhi di tutti, mi venivano affidati sempre lavori nuovi appositamente perché io gli sbagliassi.
Le colleghe quando chiedevo aiuto mi davano appositamente sempre suggerimenti sbagliati.
A tutti tranne a me era stata comprata una sedia nuova: tutti lavoravano sulla loro sedia nuova strarfiga e io su uno sgabello. Infatti avevo sempre male alla schiena.
Il marito, ogni volta che usciva dallo studio salutava tutti tranne me.. ciao Lisa, ciao Serena, ciao Stefano.. mai una volta che avesse detto anche "ciao Michela", come se io non fossi stata presente nell'ufficio come tutti gli altri.
La moglie parlava male di me con i collaboratori dello studio e con chiunque altro: "lo sapevo che dovevo fargli firmare un foglio in bianco" "come minimo mi aspetto che mi consegni le dimissioni" "non sa fare nulla, è incompetente". (lo so perché mi è stato riferito dai collaboratori stessi con i quali avevo un ottimo rapporto ma la stronza non lo sapeva e mi sputtanava con loro allegramente).
Quindi dopo mesi di mobbing e bastardate di qualsiasi genere, sono riusciti a farmi scappare.
Il gioco della mia ex datrice di lavoro, che chiamerò "stronza", è stato questo:
Stronza < Michela io benissimo che qui ti abbiamo reso la vita impossibile e da una parte vorresti essere licenziata. Anche io ti voglio licenziare perché ti odio ma non posso perché non c'è alcun motivo oggettivo o giustificata causa...quindi licenziati tu!
Michela < Io non mi licenzio se vuoi licenziami tu
Stronza < Va bene io ti licenzio però devi firmare una foglio con cui dichiari che rinuncerai ad impugnare il licenziamento.
Io era esausta, piangevo tutti i giorni e non reggevo più cosi ho ceduto e ho firmato la rinuncia ad impugnare il licenziamento!
Ho chiesto aiuto ai sindacati che mi hanno detto che non c'era più nulla da fare! maledetti
MALEDETTI perché poco tempo fa ho scoperto che le rinunce derivanti da disposizioni inderogabili di legge e dei contratti o accordi collettivi non sono valide".
MALEDETTI perché poco tempo fa ho scoperto che le rinunce derivanti da disposizioni inderogabili di legge e dei contratti o accordi collettivi non sono valide".
Ho chiesto a moltissimi avvocati e mi hanno tutti confermato che si, pur avendo firmato la rinuncia io avrei potuto impugnare il licenziamento: questo tipo di rinuncia è valida solo se "convalidata" da una sede protetta, (come in sede di conciliazione o con un' organizzazione sindacale).
Peccato però che per me il termine di 60 gg era ormai decorso! Stupida io a non aver chiesto subito aiuto ad un avvocato, stupida io ad affidarmi al sindacato!
Non solo ho perso il lavoro senza un minimo di dignità per me stessa, ma neanche i sindacati non hanno fatto un cavolo di quello che avrebbero potuto fare.
Peccato però che per me il termine di 60 gg era ormai decorso! Stupida io a non aver chiesto subito aiuto ad un avvocato, stupida io ad affidarmi al sindacato!
Non solo ho perso il lavoro senza un minimo di dignità per me stessa, ma neanche i sindacati non hanno fatto un cavolo di quello che avrebbero potuto fare.



